sabato 22 novembre 2008

Un'altra amica, ci "dona" i suoi ricordi sui nonni ....

E la carissima Lo, ha deciso di donarci anche questo bellissimo post, che noi prontamente pubblichiamo ... Un bel racconto che riporta a galla i nostri ricordi più belli e significativi ...

Grazie Lo ... Sei fantastica!

Con affetto ...

Delizia

I nonni....che belli i nonni, mi ricordo che da piccola ero molto orgogliosa di dire che io avevo ben quattro nonni...ora non c'è più nessuno...volati lontano, tornati fra le nuvole.
C'erano i nonni paterni: sempre vecchissimi, vivevano nella loro casetta al secondo piano di un piccolo condominio, a me sembrava che non uscivano mai da lì e sgranavo gli occhi se mi dicevano che il nonno era arrivato fino alla casa della zia. La nonna era una tipetta, che quasi non si muoveva più, che mi raccontava dei suoi momenti di pazzia ed allegria, come quando era piccolina e correva tra le valli della sua montagna o sulle sponde del lago dove ha vissuto o come quando perdeva i cinque minuti e si stizziva. Mi ricordo quando rimasta sola, un giorno per caso sono passata con mia sorella trovandola in lacrime, perché sentiva la mancanza del suo tenero amore.I nonni materni erano due tipi inconsueti, dal carattere forte e spigoloso, due solitari ed indipendenti che non ho mai capito come erano finiti insieme, infatti insieme non ci stavano...vivevano nella stessa casa divisa a metà, concordando l'uso della cucina, parlandosi malissimo alle spalle. La nonna era un po' magica, una strega dolce e buona ma asprigna e ruvida...poteva far star malissimo con le sue parole, ma quante estati di gioia e verde mi ha fatto passare su a Casale, regalando a me e a mio cugino una libertà selvaggia. Aveva le mani d'oro, lavorava ai ferri velocissima...e si sentiva le cose. Era magica. Poi il nonno, il nonno sempre con la pelle olivastra perché aveva fatto la guerra in Africa...quante volte negli ultimi anni, quando stava a casa dei miei, mi raccontava con una lenta monotonia le sue avventure, le sue storie, quello che i suoi occhi avevano visto da uomo bambino, vissuto solo per troppo tempo. I ricordi dei miei nonni sono vaghi, mi rimprovero di essere stata una bambina e un'adolescente troppo concentrata su sé stessa, per rendersi conto che sarebbe stata una dolce ricchezza donare a loro parte del mio tempo.Ma delle mie nonne mi ricordo la morte, perché sono stata lì con loro mentre succedeva, mentre l'ultimo soffio usciva leggero...piano piano quando niente di razionale le abitava, ma solo sangue e calore dava a loro la forza e io cercavo con il mio cuore, il mio pensiero, la mia energia di coccolarle mentre andavano... I nonni, biricchini, invece sono spariti così, sfuggiti...uno quando ero ancora una ragazzina e non sapevo cos'era la morte e il suo sentore mi è rimbalzato addosso, l'altro dopo avermi salutato felice in ospedale, con la promessa di rivederci a casa, per poi andarsene, in un attimo, forse perché a casa non ci voleva tornare...A volte credo che di notte, non tutti insieme, ma ogni tanto uno, ogni tanto l'altro, mi vengano a trovare, per posare quel bacio lieve, ognuno portando con sè il suo personale profumo.

PS. se volete visitare il sito di Lo, cliccate qui: Lo

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2 Commenti:

Blogger Dida70 ha detto...

Che bella idea questo blog!
E il racconto di Lo è un bellissimo modo per capirne lo spirito!
grazie ragazze, sperodi poter contribuire anch'io!
un abbraccio
dida

23 novembre 2008 alle ore 10:42  
Blogger Lo ha detto...

grazie di cuore! :)

23 novembre 2008 alle ore 11:32  

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